Se pensi ad un viale di cipressi, pensi a Bolgheri. Se pensi a dei cipressi in un campo di grano, pensi alla Val d’Orcia. Bolgheri e Orcia sono note per i cipressi, ma anche per i vini ivi prodotti. Due Doc, fiore all’ occhiello dell’ enologia italiana.
Bolgheri è una frazione del comune di Castagneto Carducci che si trova pochi chilometri a nord-ovest rispetto al capoluogo. Sorge al centro della Maremma Livornese, sulle ultime propaggini delle colline Metallifere. Il caratteristico borgo si è sviluppato attorno al castello medievale che sorge su una modesta altura raggiungibile attraverso il suggestivo viale dei cipressi, strada lunga circa cinque chilometri che ha inizio a valle, sulla via Aurelia, proprio dinanzi al settecentesco Oratorio di San Guido: il luogo è stato reso celebre dai versi di Giosuè Carducci nella poesia: Davanti San Guido. Bolgheri è famoso oltre al suo paesaggio e alla sua ricca storia, anche per i vini che vengono prodotti nella zona, soprattutto rossi. Grazie alle condizioni climatiche mitigate dal mare e alle caratteristiche del terreno, hanno trovato un habitat ideale alcuni vitigni di origine bordolese, quali il Cabernet Sauvignon, il Cabernet Franc, il Merlot ed il Petit Verdot, ma anche il/la Syrah che danno origine a vini di eccellente qualità, ormai conosciuti ed apprezzatissimi sia in Italia che nel resto del mondo. Vengono coltivati anche il Sangiovese ed il Vermentino ed altri vari vitigni sia autoctoni che alloctoni, sia a bacca bianca che a bacca nera. Grazie all’intuizione di un noto produttore, ed ai suoi studi in materia ed alla produzione dei suoi vini, Bolgheri ha avuto un successo enorme. Le tipologie prodotte come Bolgheri Doc sono: Bolgheri Rosso, Bolgheri Rosso Superiore, Bolgheri Sassicaia (unico vino di un solo produttore), Bolgheri Sauvignon, Bolgheri Vermentino, Bolgheri Bianco e Bolgheri Rosato. I vigneti sono incuneati nel verde della macchia mediterranea con oliveti che tratteggiano un paesaggio di ineguagliabile bellezza. All’interno del Castello si vive in un atmosfera unica e straordinaria che fa presagire la voglia di assaggiare un calice di vino Bolgheri.


La denominazione Orcia DOC è relativamente giovane, nasce il giorno della festa degli innamorati, più precisamente il 14 febbraio dell’anno 2000, per volere di alcuni produttori fondatori del Consorzio del Vino Orcia, con il preciso intento di salvaguardare e dare impulso all’immagine del vino e del suo splendido territorio. Il vitigno principalmente coltivato e maggiormente utilizzato per la produzione dei Vini Orcia è sua maestà, il Sangiovese. Questo nobile vitigno è il fiore all’occhiello dell’enologia italiana, ha trovato un habitat ideale in tutto il centro Italia, e qui si esprime in maniera esemplare dando origine a vini di elevata qualità. Vengono coltivati nell’ intero areale anche altri vitigni sia a bacca bianca che a bacca nera, sia autoctoni che alloctoni, alcuni su tutti, il Foglia Tonda, il Colorino, il Cabernet Sauvignon ed il Merlot. Storicamente la zona geografica è sempre stata considerata un’area vocata per la coltivazione della vite e per la produzione del vino, alcuni toponimi, come “vignoni” e “Bagno vignoni” ne sono una testimonianza. Sia in epoca rinascimentale che in tempi più recenti, tutti i poderi mezzadrili producevano vino ed erano già dotati di cantine, ove il vino talvolta veniva conservato a lungo, al fine di averne caratteristiche qualitative migliori. Il vino Orcia viene realizzato da persone che seguono in prima persona tutte le fasi per ottenerlo, partendo dal vigneto, passando dalla cantina ed infine ad occuparsi della commercializzazione. La costituzione della Doc è concisa anche con il cambiamento climatico con conseguente innalzamento delle temperature, facendo così scomparire la possibilità di gelate primaverili. La zona di produzione dell’Orcia Doc si incunea tra due grandi areali, quello del Brunello di Montalcino e del Vino Nobile di Montepulciano, territori altamente vocati per la produzione di grandi vini rossi apprezzati e conosciuti in tutto il mondo.
I comuni ove viene prodotto questo meraviglioso nettare sono dodici nella denominazione e sono posti nella parte sud della provincia di Siena: Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia e Trequanda. Inoltre, parte dei comuni di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena. Una vasta area che presenta aspetti pedo-climatici molto variabili. Le escursioni termiche tra il giorno e la notte sono notevoli ovunque. Il suolo è di origine marina, prevalentemente ricco di fossili, di argilla, di limo e di sabbia.
Il paesaggio della Val d’Orcia, tra le dolci colline toscane è iscritto dal 2 luglio del 2004 nella lista Unesco Patrimonio dell’Umanità. Secondo l’Unesco questa valle è uno straordinario modello di come il paesaggio naturale sia stato ridisegnato nel Rinascimento e rappresenta gli ideali del “buon governo” (XIV e XV sec.). La Val d’Orcia è un’ampia valle situata nella parte sud della provincia di Siena in Toscana. Attraversata dal fiume Orcia al centro, dal quale prende il nome, è caratterizzata da stupendi panorami paesaggistici, da dolci colline e da un buon numero di centri di origine medievale. Il cipresso è una delle piante più caratteristiche, accanto a vigneti, oliveti e campi di grano. La valle è anche un importante parco, naturale, artistico e culturale. Una meta turistica di sicuro interesse sia per i suoi Borghi che per i suoi cibi ed i suoi ottimi vini. Attraversata dalla Via Francigena, transitata in passato da pellegrini, tuttora viene ripercorsa con grande frequenza da un elevato numero di persone. Veramente una via che ti fa fare un tuffo nel passato, ove il tempo sembra essersi fermato.



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