Nord sud ovest est

Quattro areali in Toscana che si fregiano della Denominazione di Origine Controllata e Garantita. Indubbiamente la Toscana è una Regione a forte vocazione vitivinicola. Un gioiello dell’enologia con una storia millenaria, caratterizzata da paesaggi senza pari.

Carmignano

Il Carmignano Docg è una perla enologica della Toscana, l’areale si trova a metà strada tra Firenze e Pistoia con Prato di fronte ed in provincia di Prato. Lembo di terra ad alta vocazione soprattutto per la produzione di vini rossi, riconosciuta sia a livello nazionale che internazionale. La più piccola Docg italiana, a mio avviso qualitativamente è tra le più grandi. Sulla fascetta dei vini di Carmignano c’è una data: 1716. Indica la nascita del consorzio della congregazione che doveva vigilare sul rispetto delle regole per la produzione dei vini di Carmignano fissate già allora in un bando che porta la firma di Cosimo III dei Medici. Soli altri tre vini dell’epoca, in Toscana, erano riconosciuti e fissati i confini: Pomino, Chianti e Valdarno Superiore. Oltre ai vitigni Sangiovese, Canaiolo Nero, Malvasia e Trebbiano hanno trovato l’habitat ideale il Cabernet (uva Francesca) ed il Merlot. Il Carmignano nelle annate migliori viene prodotto anche in versione Riserva. Viene prodotto nel comune di Carmignano e a Poggio a Caiano, nel comune di Prato. I vigneti sono posti ad un altitudine che varia dai 250, sino ai 400 metri s.l.m. Su queste splendide e talvolta erte colline vengono prodotti anche altri vini: il Barco Reale di Carmignano , il Rosato di Carmignano, il Vin Santo di Carmignano ed il Vin Santo di Carmignano Occhio di pernice. Il Carmignano, a tavola trova ampio spazio con piatti saporiti e dal gusto deciso, come cacciagione, arrosti di carni rosse e carne alla griglia. Si abbina anche a formaggi stagionati e saporiti. La  temperatura di servizio ideale va dai 18 ai 20 gradi.

 

Chianti Rufina

L’areale del Chianti Rufina è uno storico territorio incastonato tra Firenze a nord-ovest e le  montagne dell’Appennino Tosco-emiliano, il cui baricentro è a Rufina. Gli altri comuni ove viene prodotto il celeberrimo Chianti Rufina  sono Pontassieve,  Londa, Dicomano e Pelago. Uno straordinario lembo di terra caratterizzato da terrazzamenti,  valli strette e profonde e dirupi che le donano un profilo quasi montano.  Vigneti e oliveti sono intervallati da  fitti e secolari boschi con piccoli e affascinanti borghi con molte costruzioni in  pietra. Fin dal 1716, data del Bando de’ Vini promulgato dal Granduca Cosimo III de’ Medici, il territorio di Pomino, buona parte dell’attuale Chianti Rufina,era considerato uno delle quattro regioni viticole della Toscana di maggior pregio, assieme ad una parte dell’attuale Chianti Classico, del Carmignano e del Valdarno di Sopra.

Con il Decreto Ministeriale del 1932 fu stabilita la prima delimitazione territoriale del vino Chianti e le varie specificazioni geografiche, fra cui anche quella di Rufina. Al 1967 risale la Denominazione di Origine Controllata (DOC) e del 1984 l’assegnazione della Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG).Quella di Rufina la più piccola tra le sette specificazioni del Chianti. Il vitigno maggiormente coltivato è il Sangiovese che secondo il disciplinare non può scendere al di sotto del 70%, per la restante percentuale possono essere utilizzati vitigni sia autoctoni che alloctoni autorizzati. Tuttavia, molti produttori lo ottengono con Sangiovese in purezza. La conformazione geologica del terreno è composta da pietre calcaree, galestro e alberese; l’esposizione solare a Sud Sud-ovest su terreni di altitudine fino a 400 mt slm che consente all’uva dei vigneti di raggiungere una ottimale maturazione; il microclima con escursioni termiche importanti tra giorno e notte, contribuisce al mantenimento delle note aromatiche e a sviluppare spiccate acidità. Ne risulta un vino elegante, con una personalità decisa, giustamente tannico con importante acidità, un profumo che rimanda ad un complesso bouquet di frutti di bosco e spezie. Un vino, altresì, caratterizzato da una singolare longevità. Considerato, per tutte le caratteristiche sensoriali  il più simile al Chianti Classico.

Montecucco

La Doc Montecucco è stata costituita nel 1998. Il suo straordinario territorio è incastonato tra due giganti ad anima rossista, Montalcino a nord, a pochi passi dal fiume Orcia e Morellino di Scansano a sud, a pochi passi dal mare. All’interno della denominazione vengono prodotti varie tipologie di vino, per quanto riguarda i vini rossi, il vitigno Principe è il Sangiovese e per i vini bianchi il Vermentino, tuttavia vengono coltivati altri vitigni, sia autoctoni che alloctoni. I comuni ove viene prodotto il Montecucco sono: Cinigiano, Campagnatico, Arcidosso, Castel del Piano, Seggiano, Civitella Paganico e Roccalbegna. L’areale si trova alle pendici dell’antico vulcano Monte Amiata, nel versante grossetano e la Maremma. Qui si coltiva la vite sin dagli Etruschi ed è stata meta di importanti famiglie, alcune su tutte i Medici e gli Aldobrandeschi. I terreni sono altamente vocati per la produzione di vino e danno origine a vini di elevata qualità. Le dolci colline che circondano tutto l’areale sono di rara bellezza. La vicinanza al mare e alla montagna le dona un microclima unico, con forti escursioni termiche tra giorno e notte che contribuisce ad un quadro aromatico ideale e con la perfetta ventilazione favorisce l’evitare dei fenomeni di marciume dell’uva, poiché riesce a limitare enormemente il ristagno dell’umidità. I vini così ottenuti si distinguono da quelli prodotti a quote più basse, per la loro maggiore ricchezza aromatica.

Alla tipologia Riserva e Sangiovese è stata nel 2011 attribuita la meritatissima D.o.c.g.. Una denominazione non troppo conosciuta, ma a mio modesto avviso e sono convinto che in futuro ne sentiremo parlare molto e ovviamente bene. Ho visitato varie volte alcune aziende all’interno della denominazione, altre ho avuto la possibilità di conoscerle in varie kermesse enoiche, sia in loco che altrove in Toscana, apprezzando sempre i vini da me degustati. Ho infine percorso la Strada del Vino Montecucco svariate volte. Il Sangiovese in questo areale ha trovato un habitat ideale e si esprime in maniera maestosa sia in purezza che con saldo di altri vitigni. Il Presidente del Consorzio Tutela Vini Montecucco è Giovan Battista Basile, eletto il 25 febbraio 2021.

Morellino di Scansano

Il Morellino di Scansano è una perla enologica incastonata tra il Monte Amiata e la costa Tirrenica, iI cui  nome deriva da un’antica leggenda, secondo la quale, dalla vicina città di Grosseto venivano famiglie  in carrozza sulle colline intorno al borgo di Scansano per acquistare il già noto vino rosso della zona. Le carrozze erano trainate da cavalli neri detti “morelli”, da qui ha l’origine del nome Morellino di Scansano. L’elevata qualità di questo vino è dovuta soprattutto a un microclima ideale ed il suolo ricco di minerali, calce e argilla, con galestro e alberese, e l’influsso marino della costa. Questo eccellente vino rosso, prodotto nella zona DOCG deve essere secondo il disciplinare ottenuto con un minimo di 85% Sangiovese, al completamento possono essere utilizzati nella misura massima del 15%: Alicante, Ciliegiolo, Colorino, Malvasia Nera, Canaiolo, Montepulciano, Merlot, Syrah, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon. Tuttavia, molti produttori lo ottengono con Sangiovese in purezza. Nelle migliori annate viene prodotto anche in versione Riserva. I comuni ove viene prodotto il Morellino, oltre a Scansano che le dona il nome, sono parte dei comuni di Campagnatico, Grosseto, Magliano in Toscana, Manciano, Roccalbegna e Semproniano. La Doc è nata nel 1978, sarà poi il 2007 l’anno in cui arriva la meritatissima Docg.  Il Morellino di Scansano ha vissuto un periodo di grande successo alla fine dello scorso millennio. Il territorio è di invidiabile bellezza. La vecchia palude è stata bonificata ed oltre a campi seminativi, si trovano molti vigneti, curati come giardini. Un lembo di Terra in provincia di Grosseto che oltre alla denominazione di cui vi sto descrivendo, hanno origine anche altri vini sia bianchi che rossi. A tavola è il compagno ideale di molte preparazioni culinarie locali, in funzione alla tipologia e all’annata si può trovare senza ombra di dubbio l’abbinamento giusto, predilige comunque carni rosse, soprattutto cucinate alla griglia. Molti produttori di vino già conosciuti in altri areali, hanno investito e dato vita ad aziende a Scansano e dintorni. L’ attuale Presidente del Consorzio del Morellino di Scansano è Bernardo Guicciardini Calamai. Ogni anno a Scansano si svolge la kermesse enoica “Rosso Morellino” alla quale ho partecipato le ultime edizioni, un motivo plausibile per approfondire questo stupendo areale.

All you need is wine

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Ho lavorato a lungo in qualità di Maître d'Hotel e sono un Sommelier Professionista. Dopo esperienze lavorative in importanti Hotels, è all' Hotel Savoy di Londra che nasce la passione per il vino. Dopo un corso vini al Savoy Training Center, al ritorno in Italia ho frequentato i tre livelli da Sommelier con AIS. Mi piace partecipare alle varie kermesse enoiche e degustazioni guidate, calpestare i vigneti, visitare aziende vitivinicole e approfondire condividendo le mie esperienze in maniera semplice su questo Blog. Sono curatore di una rubrica su Ristorazione & Ospitalità, rivista ed organo ufficiale dell'AMIRA, la quale mi ha recentemente nominato "Cavaliere dell'Ordine Enogastronomico di Santa Marta " e "Gran Maestro della Ristorazione". Sono autore di 20italie e Papillae. Un' altra grande passione è lo sci.

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