By Adriano Guerri
In attesa del Merano Wine Festival, un Pinot nero di Marlengo, propio a due passi dal centro di Merano.
Il Pinot nero è uno dei vitigni più ambiti e temuti, un vero rompicapo per ogni produttore. Le sue migliori espressioni ti portano al settimo cielo (on cloud nine).Alle cinque regioni che lo esprimono al meglio: Oltrepò Pavese (Italia), Borgogna e Alsazia (Francia), Oregon (Usa), Marlborough (Nuova Zelanda), è doveroso aggiungere anche l’Alto Adige (Italia).
Ploner Alto Adige Pinot Nero Doc 2015
Tonalità rosso granato trasparente che abbraccia una bellissima vivacità. All’olfatto ci regala sentori marcati di frutti di bosco, molto delicati, tutta la finezza del pinot nero. Al gusto aromi fini, sostenuti da tannini dolci ,con notevole morbidezza. Retrolfattiva piacevole e fine di lunga persistenza. Ogni bicchiere lascia una impressione convincente e indimenticabile.
Luogo di produzione: Marlengo (Merano), in collina pendenza 30-40%;
esposta verso mattino.
Coltivazione: su spaliera con 7.000 piante/ha.
Terreno: misto sabbia e limo, con scheletro di granito.
Gestione: con grande rispetto dell’ambiente e della natura, senza concimi industriali e diserbanti.
Produzione: resa molto ridotta sul ceppo, ricavo solo 5.000 bottiglie a ettaro
Alcol: 13 – 13,5% vol. Vinificazione: in botti di rovere piccole e grandi.
Conservazione del vino: 7 anni e oltre. Temperatura ottimale di consumo: 17- 18°C



1 pensiero su “Chi dice Pinot noir dice Borgogna, chi dice Blauburgunder dice Alto Adige”