“Il vino più bello del mondo, compie oggi 22 anni, questi sono gli anni trascorsi dal giorno della costituzione del Consorzio Doc Orcia”.
La denominazione Orcia DOC è relativamente giovane, nasce il giorno della festa degli innamorati, più precisamente il 14 febbraio dell’anno 2000, per volere di alcuni produttori fondatori del Consorzio del Vino Orcia, con il preciso intento di salvaguardare e dare impulso all’immagine del vino e del suo splendido territorio. Il vitigno principalmente coltivato e maggiormente utilizzato per la produzione dei Vini Orcia è sua maestà, il Sangiovese. Questo nobile vitigno è il fiore all’occhiello dell’enologia italiana, ha trovato un habitat ideale in tutto il centro Italia, e qui si esprime in maniera esemplare dando origine a vini di elevata qualità. Vengono coltivati nell’ intero areale anche altri vitigni sia a bacca bianca che a bacca nera, sia autoctoni che alloctoni, alcuni su tutti, il Foglia Tonda, il Colorino, il Cabernet Sauvignon ed il Merlot. Storicamente la zona geografica è sempre stata considerata un’area vocata per la coltivazione della vite e per la produzione del vino, alcuni toponimi, come “vignoni” e “Bagno vignoni” ne sono una testimonianza. Sia in epoca rinascimentale che in tempi più recenti, tutti i poderi mezzadrili producevano vino ed erano già dotati di cantine, ove il vino talvolta veniva conservato a lungo, al fine di averne caratteristiche qualitative migliori. Il vino Orcia viene realizzato da persone che seguono in prima persona tutte le fasi per ottenerlo, partendo dal vigneto, passando dalla cantina ed infine ad occuparsi della commercializzazione. La costituzione della Doc è concisa anche con il cambiamento climatico con conseguente innalzamento delle temperature, facendo così scomparire la possibilità di gelate primaverili.

La zona di produzione dell’Orcia Doc si incunea tra due grandi areali, quello del Brunello di Montalcino e del Vino Nobile di Montepulciano, territori altamente vocati per la produzione di grandi vini rossi apprezzati e conosciuti in tutto il mondo.
I comuni ove viene prodotto questo meraviglioso nettare sono dodici nella denominazione e sono posti nella parte sud della provincia di Siena: Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia e Trequanda. Inoltre, parte dei comuni di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena. Una vasta area che presenta aspetti pedo-climatici molto variabili. Le escursioni termiche tra il giorno e la notte sono notevoli ovunque. Il suolo è di origine marina, prevalentemente ricco di fossili, di argilla, di limo e di sabbia.

Il mirabile paesaggio della Val d’Orcia, tra le dolci colline toscane è iscritto dal 2 luglio del 2004 nella lista Unesco Patrimonio dell’Umanità. Secondo l’Unesco questa valle è uno straordinario modello di come il paesaggio naturale sia stato ridisegnato nel Rinascimento e rappresenta gli ideali del “buon governo” (XIV e XV sec.). La Val d’Orcia è un’ampia valle situata nella parte sud della provincia di Siena in Toscana. Attraversata dal fiume Orcia al centro, dal quale prende il nome, è caratterizzata da stupendi panorami paesaggistici, da dolci colline e da un buon numero di centri di origine medievale. Il cipresso è una delle piante più caratteristiche, accanto a vigneti, oliveti e campi di grano. Cibi, vini e prodotti tipici sono i Pici, i salumi di Cinta senese, la carne chianina, lo zafferano, il tartufo bianco di San Giovanni d’Asso, il miele, le castagne ed i funghi nella parte più vicina all’ antico vulcano, il Pecorino di Pienza, l’olio d’oliva evo, selvaggina e dal 14 febbraio del 2000 i vini della denominazione Orcia Doc. La valle è anche un importante parco, naturale, artistico e culturale. Una meta turistica di sicuro interesse sia per i suoi Borghi che per i suoi cibi ed i suoi ottimi vini. Attraversata dalla Via Francigena, transitata in passato da pellegrini, tuttora viene ripercorsa con grande frequenza da un elevato numero di persone. Veramente una via che ti fa fare un tuffo nel passato, ove il tempo sembra essersi fermato.
