MERLINO DOLOMITI
Materia prima: Questo nuovo prodotto nasce da mosto parzialmente fermentato di
uve Lagrein, aggiunto di nostro brandy a sua volta ottenuto da due
varietà di uva locali: la schiava e il lagarino. E’ il primo vino di
questo genere ottenuto in Italia.
Procedimento: l’uva Lagrein viene raccolta molto matura (alcool potenziale 13,5°),
viene poi messa per 1 – 2 notti in cella frigo per abbassarne la
temperatura.Dopo una diraspatura gli acini, non pigiati, vengono
passati per gravità nel serbatoio (niente pompe), dove sostano per
una macerazione a freddo per 5/ 6 giorni per aumentare l’estrazione
aromatica, dopodiché parte la fermentazione che viene interrotta a 4
– 5° gradi di alcol svolto con l’aggiunta di un brandy invecchiato
più di 10 anni. Importante in questa fase miscelare il distillato in
modo che non vi sia bruciatura – ustione del vino.
La temperatura del distillato viene portata a –10 – 15 gradi sotto
zero e l’aggiunta è fatta in rimontaggio, la gradazione viene portata
vicino ai 20° alcool e in questa maniera si “fotografa” la situazione
tal quale, i lieviti e i batteri si bloccano, lo zucchero presente rimane
infermentescibile (100/120 gr per litro), la carica aromatica fruttata
resta tale. Dopo qualche giorno il prodotto viene messo in fusti dove
prima c’era il nostro brandy chiamato “Divino”.
Imbottigliamento Dopo 8/10 mesi, ottenuto l’illimpidimento, si imbottiglia.
Bottiglia: Bordolese antica nei formati 0,5 – 1,5 lt
Esame organolettico
Tonalità : un colore rosso porpora intensissimo,impenetrabile.
Olfatto: grande profumo varietale: piccoli
frutti, soprattutto ciliegia marasca, mora,
ribes che si integra a note speziate: vaniglia,
caffe’ e cacao. Gusto : caldo, dolce, molto strutturato e di
grande armonia. Notevole persistenza.
Note: finalmente anche in Italia un vino da
cioccolata, da dolci a base di cioccolato o
caffè, ottimo sulle fragole. Ideale da
conversazione serale o leggendo un libro.
Temperatura di servizio: 14°-15° da servire in
piccoli calici a tulipano.
Scheda dal sito aziendale
Foto e degustazione: Adriano Guerri

