Nell’iter legato alle visite in azienda oggi è la volta della Tenuta Argiano, fresca di visita. Con l’amico e collega Antonio Caprara ci siamo recati in questa storica azienda di Montalcino. Appena abbiamo varcato il cancello della Tenuta, ad accoglierci c’era Akemi Tamaki, una signora molto gentile, molto competente e sempre sorridente. La nostra visita inizia dal vigneto circostante la Villa per poi proseguire in cantina, iniziando dalla zona vinificazione e poi maturazione dei vini. Prima di iniziare la degustazione dei loro vini, siamo entrati nella cantina storica, entrambi siamo rimasti a bocca aperta per le magnificenze che vengono custodite in questo splendido luogo. Come di consueto prima di passare all’analisi sensoriale dei vini da noi degustati, vi propongo alcuni cenni sull’azienda.
La storia dell’azienda affonda le radici nel lontano passato. La Villa viene costruita nel 1581 per volere della nobile famiglia dei Pecci che dal vicino Castello si trasferiscono in Villa. Iniziando così a produrre vino. La Tenuta ha vissuto un avvicendamento di famiglie, fino all’ arrivo di Ersilia Caetani Lovatelli, protagonista indiscussa per la promozione dei vini, ivi prodotti. Negli anni novanta del secolo scorso passerà a Noemi Marone Cinzano, la quale inizia la collaborazione con il grandissimo enologo Giacomo Tachis. Nel 2013 andrà in mano ad un gruppo di imprenditori brasiliani. L’azienda vanta 57 ettari vitati che si estendono su una superficie totale di 125 ettari posti ad un’ altimetria di oltre 300 metri s.l.m. su terreni ricchi di marna ed argilla. Il vitigno maggiormente coltivato è il Sangiovese, tuttavia, tra i filari si trovano anche alcune parcelle di Cabernet Sauvignon, Merlot , Syrah e Petit Verdot. L’areale ove si trova la Tenuta, è posto nella zona sud-est di Montalcino a poca distanza dal centro abitato di Sant’Angelo in Colle. Ad Argiano trovate, inoltre, un Relais, finemente ristrutturato con Ristorante e piscina. Uno splendido angolo di Paradiso.







Rosso di Montalcino 2019, rosso rubino intenso, al naso libera eleganti sentori di violetta, frutti di bosco, humus, erbe di campo, che ben si integrano con una dolce speziatura, al palato è piacevolmente fresco, con tannini fini e dotato di una buona persistenza aromatica.
Brunello di Montalcino 2016, rosso granato, trasparente, al naso è molto fine e sprigiona sentori di ciliegia, prugna, sottobosco, rabarbaro, pepe nero, bacche di ginepro e tabacco, al palato ti colpisce per la sua piacevolezza di beva, frutto di una grande annata. Un vino lungo e duraturo.
Brunello di Montalcino Vigna il Suolo 2016, ottenuto solamente nelle migliori annate da un singolo vigneto, rosso granato trasparente e consistente, al naso dipana eleganti sentori di ciliegia, viola, frutti di bosco, arancia rossa, impreziositi da note speziate e balsamiche, al palato è piacevolissimo, dotato di tannini fini, è avvolgente e incredibilmente persistente. Un gran bel vino, complimenti davvero.
Solengo Toscana Igt 2018, rosso rubino intenso e impenetrabile, al naso è ricco, si percepiscono sentori di mora, prugna, mirtillo, cacao, caffe e sottobosco, al palato è piacevolmente morbido, il sorso rimane i bocca a lungo.
Brunello di Montalcino Riserva 2012, rosso granato con riflessi che virano sull’aranciato, al naso è ampio, una cascata di frutti che va a seguire note balsamiche, sottobosco, tabacco, pepe nero e cacao, al palato ti colpisce per la sua avvolgenza, i tannini sono ben levigati e la sua persistenza aromatica è interminabile.






Bel articolo!
Grazie della vostra visita presso Argiano.
A presto!
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Grazie tante a te Akemi, è stato molto interessante. Bellissima esperienza.
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