Scritto da Nicola Masiello
RED MONTALCINO 2022
È questo il primo evento organizzato dal Consorzio del Brunello di Montalcino dedicato esclusivamente al Rosso di Montalcino DOC.
Si tende ad esprimere giudizi contrastanti su questa DOC che a Montalcino rappresenta solo una piccola produzione in termini quantitativi e che a volte viene considerata la ricaduta del Brunello o il fratello minore dello stesso.
Personalmente ho da sempre ritenuto il Rosso di Montalcino DOC una denominazione parallela alla blasonata Brunello DOCG in quanto, nascendo nello stesso territorio e con il medesimo vitigno il “Sangiovese grosso o Brunello”, effettua percorsi diversi per raggiungere obiettivi diversi.

Diversamente dal percorso quinquennale del Brunello, questo rosso percorre generalmente una strada diversa, più breve, che va ad esaltare la freschezza del frutto rosso, la fragranza olfattiva, la leggera speziatura, la freschezza acida, un tannino in evoluzione, saporito e di beva fresca ed allo stesso tempo capace di percorsi più incisivi quando, per annata eccezionale o filosofia aziendale, si vuol creare un prodotto che possa reggere il tempo e svilupparsi secondo criteri che portano a maggiore complessità e longevità.

Parlando di Rosso di Montalcino non si può non fare delle considerazioni importanti sul numero di bottiglie prodotte che rappresenta una parte minimale della produzione vinicola Ilcinese. Su ciò pesa il fatto che la denominazione Brunello, attraverso le tipologie base, vigna, selezione e riserva, assorbe la maggior produzione, lasciando al rosso una bassa marginalità. È questo il “paradosso di Montalcino” dove la piramide produttiva è considerata “rovescia” proprio per il fatto che ad un vino di prima fascia o di entrata come il Rosso viene lasciato meno spazio che alla denominazione più importante a DOCG.
Tornando all’evento, il Consorzio ha voluto dedicargli due momenti di degustazione ben precisi:
Il turno mattutino ha visto la presenza di Luca Gardini, interprete di uno spazio temporale di 10 anni (2010/2020) con otto vini diversi e una degustazione improntata su dinamicità, versatilità e spensieratezza, direi quasi una degustazione “Pop” nella quale si è cercato di focalizzare l’attenzione sulla parte conviviale che il vino può dare sulla tavola e con gli abbinamenti. Il percorso ha attraversato le anime del territorio di Montalcino che si esprimono su valori di eleganza e piacevolezza tannica, freschezza, profondità e complessità.
Le mie impressioni
RdM Il Poggione 2010 – Netto e pulito marca il frutto di amarena matura e piccolo sottobosco, note di terzializzazione importanti che richiamano liquerizia, mentolato, cipria; decisamente caldo, pieno, tanta estrazione, tannini concentrati e puliti ad improntare una beva ancora fresca.
RdM Pietroso 2011 – Grande scorrevolezza, naso deciso sul frutto maturo che vira su note di macchia ed erbe officinali, tabacco e nota balsamica. Caldo, equilibrato, tannino vivace, grande ritorno olfattivo ancor più ampio ed articolato, fresco nella beva, sapido.
RdM Le Chiuse 2013 – Naso fitto, di struttura, con amarena e sottobosco in evidenza, buon dosaggio di legno che porta a sentori floreali secchi di geranio e rosa, speziato soprattutto di pepe bianco. Di grande piacevolezza esalta il tannino asciutto e fitto, sapido ed elegante.
RdM Canalicchio di Sopra 2015 – Frutta matura e sottobosco in alternanza, richiami a spezie dolci e note amaricanti, leggera balsamicità, polveroso. Caldo, gradevole nella beva, tannini puliti con richiamo al salino che esaltano la piacevolezza di beva, chiusura con la frutta rossa matura in polpa.
RdM Sanlorenzo 2016 – Ampio e deciso sui parametri di frutto maturo e sottobosco, alloro e macchia a bacca nera, spezia elegante e non invasiva. Di corpo, attacco tannico preciso e battente, sapido e lungo.
RdM Ridolfi 2018 – Naso fine, sottile, elegante, sottobosco piccolo in maturazione, muschio e vegetale. Caldo, tannini puliti ad esaltare la beva fresca quasi saporita, richiami del frutto importanti, sapido.
RdM Poggio di Sotto 2019 – Elegante e fine nelle note di frutto rosso in maturazione, speziato e floreale di viola appassita, note di vegetale che richiamano l’erbaceo. Caldo, tannino pulito, lineare nella beva, sapido.
RdM Argiano 2020 – frutto rosso fragrante, amarena e melograno ad incidere sulla nota fresca, richiamo di vegetale in foglia aromatico e fresco. Caldo, robusto, lega bene il tannino all’alcol, beva fresca, richiami mentolati, sapido.

Il turno pomeridiano condotto da Francesco Saverio Russo ha focalizzato l’attenzione sulle
“Selezioni” che in realtà sono pochissime su uno spazio temporale di 5 anni (2015/2020) con otto vini. Qui il territorio è stato interpretato in maniera diversa, quasi distaccata del blasonato Brunello, capace al tempo stesso di valorizzare la filosofia aziendale con i risvolti che ne comporta in termini di brand e di valore.
Le mie impressioni
RdM Fattoria Dei Barbi Selezione Colombini 2020 – Fruttato fresco di amarena e melograno, fragoline, floreale di viola richiami di erba fresca e note agrumate rosse. Caldo, equilibrato, tannino pulito e battente, sapido e fresco.
RdM Casanova di Neri Selezione Giovanni Neri 2020 – Frutto rosso concentrato, seppur in maturazione presenta note che riportano alla freschezza, lampone fragola, speziatura dolce, floreale di viola. Beva importante, tannini puliti, fresco vivo, sapido, concentrato e saporito grazie all‘età del vigneto (50 anni).
RdM Col D’Orcia Selezione Banditella 2019 – Pulito e dritto esalta la nota fruttata in polpa e frutti piccoli, richiami vegetali e di macchia con accenni di resina. Note di legno grande ben integrate. Beva scorrevole, piacevole, in equilibrio, chiusura salina.
RdM Ciacci Piccolomini d’Aragona Selezione Rossofonte 2019 – Fine e schietto, amarena e sottobosco molto pronunciati, nota speziata dolce con ritorno di leggero agrumato rosso. Caldo, di corpo, ancora tannico, di beva ritmata e piacevole.
RdM Il Marroneto Selezione Jacopo 2019 – Complesso ed articolato di grande espressione focalizza il frutto maturo e sottobosco, note di leggero muschio e richiami di macchia selvatica, floreale. Giustamente tannico offre una beva piena, succosa, concentrata con buon equilibrio.
RdM Caparzo Selezione La caduta 2017 – Pulito e schietto esprime una bella sequenza olfattiva dal frutto maturo al sottobosco, leggera speziatura da legno, note amaricanti e leggera balsamicità. Caldo, tannino e sapidità ad esaltare una beva fresca e lunga, sapidità marcata. Rappresenta a pieno il quadrante Sud/ovest della denominazione.
RdM Fattoria del Pino Selezione Il Jeccardo 2016 – Figlio di una grande annata esprime la parte olfattiva in maniera importante, dal frutto rosso al sottobosco, vegetale e balsamico con note polverose. Bocca piena con grande espressione tannica, fresco, battente.
RdM Franco Pacenti Selezione Gemma 2015 – Naso complesso, armonioso con il frutto maturo esaltato da un buon dosaggio di legno, spezia di pepe bianco ed inizio di terzialità interessante. Attacco di bocca deciso, preciso, con tannini puliti, sapido e fresco per una beva lunga e piacevole.

Tra le due degustazioni si è tenuto presso il teatro degli Astrusi un interessante talk show condotto da Luciano Ferraro, Vicedirettore del Corriere della Sera, che ha visto la partecipazione del rieletto Presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino Dott. Fabrizio Bindocci che ha relazionato su come i produttori credono nel “Rosso di Montalcino” e come vogliono impegnarsi in una promozione e produzione più incisiva a tutto vantaggio per il territorio di riferimento. Egli ha ricordato anche come agli inizi degli anni ‘70 questo fosse un vino da tavola “rosso di vigneti di Brunello”, finché non arrivò nel 1983 la DOC che ne fissò i parametri produttivi e qualitativi con una disciplinare.
Lara Gilmore moglie di Massimo Bottura, cofondatori insieme ad altri di Food For Soul, organizzazione no profit a sostegno di sostenibilità ed etica hanno portato all’attenzione del mondo le problematiche del non spreco alimentare, dell’inclusività al sostenere situazioni di disagio, al diritto di un pasto giornaliero per tutti. Intenti che oggi vengono tradotti in realtà grazie ai tredici refettori sparsi nelle regioni più povere del mondo e grazie alle collaborazioni di altre associazioni, tra le quali spicca anche quella del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, sancita in occasione della cena tenutasi presso la Fortezza di Montalcino, con un menù ispirato ai “Refettori”. Menù semplici ed essenziali a cui naturalmente è stato abbinato solo Rosso di Montalcino DOC.
L’aspetto giovanile del vino è stato raccontato con esperienze vissute da due giovani produttori quali Violante Gardini Cinelli Colombini di Casato Prime Donne e Tommaso Squarcia del Castello Tricerchi; da entrambi la convinzione che il potenziale di questo rosso è in ascesa, in quanto si rivolge soprattutto ad un target giovane e meno legato ad uno stereotipo di vino importante, un vino immediato, identitario e duttile negli abbinamenti.
Luca Gardini, nominato recentemente “Best Italy Wine Critic on the Word 2022” si è espresso sulle capacità di questo vino come vino dei momenti spensierati e informali, dall’aperitivo alla merenda, capace di sedurre tavole semplici e tavole importanti.
Francesco Saverio Russo ha interpretato il sentimento innovativo ed aperto del vino, capace di esprimere un territorio vocato nel panorama enologico Nazionale in maniera forte, abbandonando l’aspetto semantico a favore di interpretazioni e stili aziendali.
Antonello Maietta Presidente Ais ha raccontato la percezione di questo vino attraverso un’indagine interna all’associazione, stilata durante le commissioni d’esame di terzo livello. Ne è uscita una valutazione positiva di percezione ma spesso poco correlata con il mercato.
In conclusione dei lavori è emersa la volontà di produrre una quantità maggiore di vino per coprire fasce di mercato che al momento restano scoperte, prendendo in considerazione anche un ampliamento della superficie vitata. Questo input, condiviso dalla platea, potrebbe essere importante anche in funzione di un cambiamento climatico in atto, ormai consolidato e potrebbe giovare o favorire anche il Brunello.
Nicola Masiello
Giugno 2022