
L’azienda vitivinicola Abbazia di Novacella si trova nell’area vitivinicola posta più a nord d’Italia, in Alto Adige, nei pressi di Bressanone. Sin dal 1142 l’ordine degli Agostiniani produce vini con abnegazione e impegno in questo meraviglioso lembo di terra. I vigneti sono posti ad un altitudine che varia dai 600 ai 900 metri s.l.m., il clima è fresco con forti escursioni termiche tra il giorno e la notte. I terreni sono poveri ma al contempo ricchi di sostanze minerali che danno origine a vini di eccellente qualità, per quanto riguarda la produzione di vini bianchi. I vigneti ove vengono coltivati i vitigni a bacca nera si trovano più a sud, nei pressi del lago di Caldaro.

L’azienda vanta oltre 25 ettari di proprietà, a questi si aggiungono anche alcuni fedeli conferitori. Tra i filari i vitigni più diffusi sono il Kerner, il Silvaner, il Riesling, il Gewürztraminer, il Müller Thurgau, il Veltliner e lo Chardonnay, per quanto riguarda i vitigni a bacca bianca, mentre il Pinot Nero, il Lagrein e la Schiava per quelli a bacca nera. La gamma dei vini si divide in linea classica e linea Praepositus. Tutti i vini, qui prodotti sono di elevata qualità, a mio avviso una nota di merito spetta al Pinot Nero Riserva Praepositus, al Gewuerztraminer Praepositus e al Moscato Rosa Praepositus.

Ho visitato questa prestigiosa azienda nel mese di novembre del 2012 con gli amici Mario Sacchetti e Mircko Giorgini, eravamo in zona e dopo aver partecipato al Merano WineFestival, abbiamo avuto il piacere di venire in azienda. Dopo una visita nella meravigliosa Abbazia, il tour prosegui nei vigneti circostanti, in cantina e poi salimmo in una sala attrezzata per la degustazione dei vini. Ogni volta che partecipo a kermesse enoiche, mi avvicino sempre molto volentieri al banco d’assaggio dell’ azienda Abbazia di Novacella. L’ultima volta che ho degustato i loro vini è stato nella città del Palio, nell’ occasione di Wine&Siena, lo scorso febbraio. A causa dell’emergenza Covid-19, molte kermesse sono slittate al 2021, è necessario e auspicabile tornare presto a frequentare di nuovo qualche evento enoico, anche se nostro malgrado con le distanze tra persone da rispettare, non sarà facile.

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