Il Verdicchio di Matelica Riserva è stato approvato a DOCG con DM 18.02.2010 G.U. 49 – 01.03.2010, un riconoscimento meritatissimo. Un vino “bianco vestito di rosso”, questa è la descrizione di alcuni enologi che operano nell’enclave marchigiana. La denominazione Verdicchio di Matelica Doc esiste dal 1967, solo recentemente è diventata Matelica Doc. Questo prezioso nettare è prodotto nei comuni di Matelica, dal quale prende il nome, Esanatoglia, Gagliole, Castelraimondo, Camerino e Pioraco in provincia di Macerata; Cerreto d’Esi e Fabriano in provincia di Ancona.

Il vitigno utilizzato è, per un minimo dell’85%, il Verdicchio, ma possono concorrere al completamento altri vitigni a bacca bianca autorizzati nella Regione Marche per un massimo del 15%. Tuttavia, molto produttori scelgono la via dell’ottenimento in purezza. Un vitigno molto versatile e longevo, motivo plausibile per produrre la versione Riserva. Viene prodotto nelle tipologie secco, riserva, spumante e passito.

A livello sensoriale, la versione Riserva si presenta nel calice con un bellissimo colore giallo paglierino con riflessi che virano sul dorato; al naso esprime grande complessità olfattiva, un tripudio di sentori che spaziano dal biancospino, alle mandorle tostate, ananas, melone, cedro e miele; al gusto è dotato di buona struttura, la freschezza stimola il sorso, è ricco e appagante, caldo, avvolgente e decisamente persistente. A tavola trova abbinamenti ideali con molti piatti di cucina di mare, zuppe di pesce, brodetti, ma anche carni bianche e formaggi di media stagionatura. Questo stupendo territorio non offre solamente magnifici scenari naturali, ma anche testimonianze di una storia millenaria. La coltivazione della vite affonda le sue radici in tempi remoti. Il clima è continentale e più freddo rispetto al “cugino” di Jesi, i vigneti sono posti ad altimetrie più elevate che si attestano dai 350 metri s.l.m. sino a sfiorare i 700 e sono chiusi dalla catena montuosa dell’Appennino.

Le escursioni termiche tra le ore diurne e quelle notturne sono notevoli, capaci di donare ai grappoli sensazioni uniche. Ho visitato questo areale e partecipato ad un press tour, così ho avuto la possibilità di degustare i vini delle cantine: Belisario, La Monacesca, Borgo Paglianetto, Provima, Gàjole, Cantina Cavalieri, Bisci, Maraviglia e Lamelia. L’attuale Presidente del Consorzio IMT (Istituto Marchigiano di Tutela Vini che tutela 16 denominazioni tra Doc e Docg) è il dinamico Michele Bernetti, titolare della cantina Umani Ronchi.

N.B. Questo articolo da me scritto è stato pubblicato su Ristorazione & Ospitalità, periodico dell’ AMIRA (Associazione Maitre Italiani Ristoranti e Alberghi): https://amira-italia.it/images/rivista/2024/Marzo_24.pdf
Grazie per aver letto l’articolo.

