Denominazioni

Torgiano Rosso Riserva

Torgiano è un suggestivo borgo medievale in provincia di Perugia che dona il nome ad un importante vino rosso italiano, appunto, il Torgiano Rosso nella tipologia Riserva che dall’anno 1990 si può fregiare dell’importantissimo riconoscimento a Docg. Già denominazione di origine controllata nel 1968 ed è stata la prima in Umbria. Il Torgiano Rosso Riserva viene prodotto sui dolci rilievi collinari dell’intero e omonimo comune, ove il fiume Chiascio confluisce con il Tevere.

Secondo il disciplinare le uve che possono essere utilizzate sono il Sangiovese per un minimo del 70% e altri vitigni, sia autoctoni sia alloctoni a bacca nera idonei alla coltivazione in Umbria, per il restante 30%. Tuttavia, i vitigni più utilizzati sono Cabernet Sauvignon, Merlot, Canaiolo e Colorino. Le condizioni pedoclimatiche sono propizie all’allevamento della vite che in questo lembo di Umbria è coltivata sin dai tempi degli Etruschi. Le altimetrie dei vigneti si attestano dai 300 ai 400 metri s.l.m. ed i suoli sono caratterizzati principalmente da argilla e sabbia e sono ricchi di limo. Questo singolare vino deve essere sottoposto a un periodo di affinamento perlomeno di tre anni, dei quali almeno 6 mesi in bottiglia prima di essere immesso sul mercato e poter essere apprezzato.

A livello sensoriale: si presenta nel calice con una bellissima tonalità rosso rubino intenso e trasparente, all’olfatto emana raffinati sentori di ciliegia, amarena, mora, prugna e sottobosco accompagnati da piacevoli “nuances” speziate, al palato è avvolgente, leggiadro e coerente, dotato di una lunga persistenza aromatica e una buona piacevolezza di beva. A tavola trova abbinamento con svariate preparazioni, soprattutto a base di carne come selvaggina, cacciagione, pollame nobile e formaggi stagionati. La temperatura di servizio ideale per poterlo assaporare al meglio è di 18°C.

Tra i produttori più noti ci sono: Lungarotti (uno dei pionieri), Brogal, Arnaldo Caprai/ Val di Maggio, Tenuta Le Velette e Gisberto Goretti. A Torgiano vi è il Museo del Vino e dell’Olio, mio malgrado, non sono ancora riuscito a visitarlo. Me l’hanno consigliato e descritto in maniera molto dettagliata e pertanto non vedo l’ora di ammirarlo. I vini di questa denominazione le conosco abbastanza bene, mi è capitato spesso di trovarmeli nel calice in degustazione o consumarli a tavola con amici e colleghi con i quali condivido la passione per il nettare di Bacco.

N.B. Questo articolo da me scritto è stato pubblicato su Ristorazione & Ospitalità, periodico dell’ AMIRA (Associazione Maitre Italiani Ristoranti e Alberghi): https://amira-italia.it/images/rivista/2024/Maggio_2024.pdf

Grazie per aver letto l’articolo.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.