Denominazioni

Sforzato o Sfurzat della Valtellina

Quando pensi alla Valtellina ti vengono in mente molte meraviglie di questa straordinaria enclave: montagne con piste innevate da sci d’inverno o percorsi per lunghe passeggiate d’estate, la bresaola, i pizzoccheri, i vari formaggi, ma per gli amici di Dioniso è lo Sforzato, il vino simbolo di questo lembo di Lombardia. Lo Sforzato o Sfurzat della Valtellina è un vino rosso secco derivante da uve appassite ed è stato il primo in Italia di questa tipologia ad
aver ottenuto la Docg nel 2003.

Le uve che danno origine allo sforzato sono il Nebbiolo, in loco chiamato Chiavennasca, tuttavia possono essere utilizzate altre uve locali per un massimo del 10% al completamento, quali Brugnola, Pignola e Rossola. Un vino singolare che è ottenuto con la pratica dell’appassimento delle uve, il cui periodo è variabile di anno in anno, ma da disciplinare bisogna attendere almeno sino al 1° dicembre prima di passare alla vinificazione. La Valtellina si trova in provincia di Sondrio e il distretto è suddiviso in cinque sottozone: Maroggia, Sassella, Grumello, Inferno e Valgella. I vigneti sono posti ad altimetrie elevate che in alcuni casi sfiorano perfino gli 800 metri s.l.m..

Si tratta di viticoltura eroica, i vigneti sono caratterizzati da muretti a secco, posti su impervi pendii. La vite in Valtellina è allevata sin dall’epoca degli Etruschi ed è stata valorizzata dai monaci benedettini. Lo Sforzato a livello sensoriale si veste di un bellissimo colore rosso rubino intenso con riflessi che virano sul granato, trasparente e consistente. Al naso rivela note di lampone, ciliegia, rosa, violetta e ribes che si alternano a “nuances” di tabacco, cuoio, cannella e polvere di cacao. Al palato è piacevolmente morbido e ben bilanciato sia dalla freschezza che dalla trama tannica, un vino di buona struttura e di lunga persistenza aromatica.

A tavola trova abbinamento con svariate preparazioni sostanziose e saporite a base di carne della regione. Ottimo con selvaggina sia da pelo che da piuma e con formaggi stagionati come il Bitto Valtellinese. Ho degustato i vini della Valtellina ed in particolare lo Sforzato in varie occasioni e tra i produttori che ho avuto la possibilità di conoscere ci sono: Aldo Rainoldi, Nino Negri, Arpepe, Sandro Fay, Le Strie, Nicola Nobili, Prevostini Mamete, Rivetti & Lauro, Triacca e F.lli Bettini. L’attuale Presidente del Consorzio Tutela Vini Valtellina è Mamete Prevostini, dell’omonima cantina. Se tutte le strade portano a Roma, quella dello Sforzato porta in Valtellina

N.B. Questo articolo da me scritto è stato pubblicato su Ristorazione & Ospitalità: https://amira-italia.it/images/rivista/2023/settembre_23.pdf

Grazie per aver letto l’articolo.

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