Denominazioni

Conero Rosso Riserva

Il Conero è uno splendido lembo di terra posto lungo la costa adriatica in provincia di Ancona, un promontorio a picco sul mare con meravigliosi borghi, quali Sirolo e Numana. Un’ambita meta per gli amanti del mare e appassionati di turismo enogastronomico. Oltre all’attività turistica, l’areale è altamente vocato alla viticoltura. Attorno al promontorio si sviluppa la denominazione Conero Doc, nata nel 1967. Nel 2004, la versione “Riserva” del Rosso ha fatto un passo in avanti, passando alla più restrittiva e meritata legislazione delle DOCG.

Oggi è tutelata dall’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt), splendida realtà che associa oltre 650 aziende per 16 denominazioni di origine regionale. Il vitigno principe della denominazione è il Montepulciano per un minimo dell’85% e un saldo di Sangiovese per un massimo del 15%, a completamento, che sono vinificati e affinati per 24 mesi, prima di essere immessi sul mercato. Tuttavia, da disciplinare può essere ottenuto anche interamente con uve di Montepulciano. La versione Riserva è prodotta nelle migliori annate. La zona di produzione comprende l’intero territorio comunale di Ancona, Offagna, Camerano, Sirolo, Numana e parte dei comuni di Castelfidardo ed Osimo.

La coltivazione della vite affonda le radici ai tempi degli Etruschi. Il microclima, caratterizzato da brezze marine, è ideale e i terreni calcarei lo sono altrettanto per l’allevamento della pianta rampicante. A livello sensoriale, nel calice si rivela con un colore rosso rubino intenso con sfumature violacee in giovane età, volge al granato con tendenze arancio con la maturazione; al naso è intenso e persistente, sprigiona sentori floreali e fruttati di ciliegia, mora, prugna, tabacco, vaniglia, liquirizia e cacao; al palato è piacevolmente tannico e sapido, acquisisce morbidezza da adulto, è suadente, armonico e decisamente persistente.

Il mercato principale rimane l’Italia ed un 25% circa viene esportato in Nord Europa, Germania, Olanda, Giappone e negli Stati Uniti. A tavola trova abbinamento con svariate preparazioni saporite a base di carne come arrosti, grigliate, selvaggina, salumi marchigiani, pecorino di fossa e formaggi stagionati. La temperatura ideale di servizio è di 16/18 °C. Ho degustato spesso i vini di Umani Ronchi, ma anche di Garofoli, La Calcinara, Marchetti, Moncaro, Silvano Strologo, Mercante, Moroder e Fattoria Le Terrazze. Il Presidente dell’Istituto marchigiano di tutela vini è Michele Bernetti, titolare della cantina Umani Ronchi.

N.B. Questo articolo da me scritto è stato pubblicato su Ristorazione & Ospitalità, periodico dell’ AMIRA (Associazione Maitre Italiani Ristoranti e Alberghi) :https://www.amira-italia.it/images/rivista/2024/Gennaio_24.pdf

Grazie per aver letto l’articolo.

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