Denominazioni

Verdicchio dei Castelli di Jesi

Il Verdicchio dei Castelli di Jesi è uno dei fiori all’occhiello dell’enologia italiana. È un vino bianco molto apprezzato ed è tra i vini bianchi più premiati in Italia. Il Verdicchio dei Castelli di Jesi non viene prodotto a Jesi, ma bensì nella zona circostante, in provincia di Ancona e in piccola parte in provincia di Macerata, nella regione Marche. Le uve in questo straordinario lembo di terra sono coltivate da secoli.

Il Verdicchio dei Castelli di Jesi è prodotto con l’omonimo vitigno, il cui nome deriva dal colore dell’acino con sfumature tendenti al verde. La zona di produzione di questa Denominazione comprende, in provincia di Ancona, il territorio dei comuni di Arcevia, Barbara, Belvedere Ostrense, Castelbellino, Castelplanio, Corinaldo, Cupramontana, Maiolati Spontini, Mergo, Montecarotto, Monte Roberto, Morro d’Alba, Ostra, Poggio San Marcello, Rosora, San Marcello, San Paolo di Jesi, Senigallia, Serra de’ Conti, Serra San Quirico e Staffolo; in provincia di Macerata, il territorio dei comuni di Apiro, Cingoli e Poggio San Vicino.

L’uso della menzione “Classico” è riservato al vino ottenuto dalle uve raccolte nella zona originaria più antica. È prodotto nelle seguenti tipologie: Verdicchio dei Castelli di Jesi, Verdicchio dei Castelli di Jesi Spumante, Verdicchio dei Castelli di Jesi Passito, Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico, Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore e Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva che si può fregiare della menzione Docg dal 2010. Ma dal 2021 è divenuto Castelli di Jesi Docg e nello stesso anno anche il Superiore si è elevato a Docg. Alla vista, il vino si presenta nel calice con una tonalità giallo paglierino con riflessi che virano sul verdolino in giovinezza e sul dorato con la maturazione. Con l’uva Verdicchio si ottengono vini freschissimi, dal profilo aromatico estremamente complesso e caratterizzati da un inconfondibile finale ammandorlato e sapido. È un vino capace di invecchiare con grande eleganza come pochi altri bianchi in Italia, merito anche della grande struttura, acidità e dell’elevato tenore alcolico.

A tavola, in funzione della tipologia, trova abbinamento con svariate preparazioni a base di carni bianche, ma soprattutto con crostacei e molluschi. Ho visitato quest’areale qualche anno fa e devo dire di essere stato colpito positivamente dalla bellezza di questi borghi e dall’elevata qualità dei vini. Tra i nomi importanti che ho conosciuto spiccano: Bucci, Vignamato, Sartarelli, Socci, Garofoli, Umani e Ronchi, Marotti Campi, Moncaro e Poderi Mattioli.

Questo articolo da me scritto è stato pubblicato su Ristorazione & Ospitalità:https://amira-italia.it/images/rivista/2023/Aprile_2023.pdf

Grazie per aver letto l’articolo.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.