Denominazioni

Il Greco di Tufo, vino iconico dell’Irpinia.

Il Greco di Tufo è una gemma enologica italiana che è prodotta in Campania e più precisamente in Irpinia. Il Greco, come suggerisce il nome, è arrivato in Irpinia dalla Magna Grecia; invece Tufo è il nome del comune dove si produce questo vino. Dal 2003 si può fregiare dell’importante riconoscimento di Docg. Il vino può essere prodotto nei seguenti comuni della provincia di Avellino: Tufo, Altavilla Irpina, Chianche, Montefusco, Prata di Principato Ultra, Petruro Irpino, Santa Paolina e Torrioni. Il disciplinare prevede una percentuale minima dell’85% di uva Greco e un 15% di uva Coda di Volpe Bianca.

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La Docg è riservata al vino bianco fermo e a una versione spumantizzata, ottenuta con il Metodo Classico. Il Greco di Tufo è un vino dotato di una buona capacità d’invecchiamento, motivo plausibile per essere prodotto anche nella tipologia Riserva, sia nella versione ferma sia in quella spumantizzata. I terreni dell’areale sono argillosi, misti a sabbia, ricchi di zolfo, tufo e sostanze minerali come rame e zinco. Il clima è di tipo mediterraneo e risente di inverni piuttosto rigidi ed estati poco calde, contraddistinte da forti escursioni termiche tra le ore diurne e le ore notturne. Il Greco in Irpinia ha trovato un habitat ideale per dare origine a vini di eccellente qualità.

Uva Greco di Tufo

A livello sensoriale, il Greco di Tufo si presenta nel calice con un bellissimo colore giallo paglierino, tendente al dorato nella versione riserva. Al naso rivela note di frutta matura a polpa gialla, come l’albicocca e la mela cotogna, ma anche mandorle, biancospino, timo e salvia. Al palato è sapido, fresco, leggiadro, avvolgente nonché persistente. Come abbiamo già accennato, una delle peculiarità del Greco è la sua capacità di invecchiamento, pertanto, può maturare in bottiglia anche per diversi anni. Molti enologi asseriscono, appunto, che dà il meglio di sé dopo qualche anno in bottiglia.

Teresa Bruno Presidente del Consorzio Vini d’Irpinia

A tavola è il compagno ideale di molte preparazioni a base di pesce, molluschi e crostacei, baccalà al pomodoro, ma anche piatti a base di carne, poiché è prodotto nell’entroterra, come cotolette di maiale o mozzarella di bufala. Un vino che apprezzo molto e che ha molti estimatori in tutto il mondo. Alcuni produttori che mi hanno fatto assaggiare i loro vini sono: Quintodecimo, Tenuta Scuotto, Di Prisco, Benito Ferrara, Feudi di San Gregorio, Di Meo, Petilia, Di Marzo, Terredora, Mastroberardino, Tenuta Cavalier Pepe, Guido Marsella, Cantina Sanpaolo, Albamarina e Salvatore Molettieri. L’attuale Presidente del Consorzio Vini d’Irpinia è Teresa Bruno della Cantina Petilia.

Paesaggio irpino

N.B. Questo articolo da me scritto è stato pubblicato anche su Ristorazione & Ospitalità nel mese di ottobre 2023: https://amira-italia.it/images/rivista/2023/Ottobre_2023.pdf

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