Denominazioni

Il Fiano di Avellino

Il Fiano di Avellino è considerato una delle più prestigiose espressioni enoiche della Campania. Il vitigno ha una storia millenaria ed è arrivato in Italia per opera dei Greci. Il nome deriva da “Vitis Apicia” e la caratteristica dell’uva è quella di attirare le api. La zona di produzione si estende nel Comune di Avellino, come suggerisce il nome e in molti altri comuni, quali: Lapio, Atripalda, Cesinali, Santo Stefano del Sole, Aiello del Sabato, Salza Irpina, Sorbo Serpico, Parolise, Candida, San Potito Ultra, Manocalzati, Pratola Serra, Montefredane, Grottalella, Capriglia Irpina, S. Angelo a Scala, Mercogliano, Summonte, Contrada, Forino, Monteforte Irpino, Montefalcione, Ospedaletto d’Alpinolo, San Michele di Serino e Santa Lucia di Serino.

Le altimetrie ove sono posti i vigneti nelle dolci colline dell’Avellinese, variano dai 300 ai 600 metri s.l.m.. Il suolo nell’areale è prevalentemente marnoso e calcareo con molti elementi vulcanici. Il clima è mediterraneo e le escursioni termiche tra il giorno e la notte sono notevoli e vanno a contribuire favorevolmente alla complessità aromatica dei vini. Il periodo vendemmiale e ottimale per le uve di Fiano è in funzione all’andamento climatico e varia da fine settembre a inizio ottobre. Un vino molto elegante, prevalentemente elaborato in acciaio, con il preciso intento di preservare gli aromi floreali. Tuttavia, se si vogliono ottenere dei vini più complessi, i produttori possono avvalersi dell’affinamento in legno.

Le tipologie sono due: il “Fiano Docg” ed il Fiano “Docg Riserva”. A tavola, in funzione all’annata e alla tipologia, trova abbinamento con svariate preparazioni a base di pesce. Da giovane si sposa molto bene con spaghetti alle alici, pesce al forno, ma anche zuppe di pesce. Con la versione “Riserva” necessita di piatti più complessi e saporiti. La Docg é stata riconosciuta nel 2003.

I produttori più noti sono: Salvatore Mollettieri, Mastroberardino, Di Prisco, Tenuta Cavalier Pepe, Terredora, Guido Marsella, Quintodecimo, Tenuta Scuotto, Feudi di San Gregorio, Colli di Lapio, Rocca del Principe, Donnachiara, Tenuta Sarno 1860 e San Paolo. Il Presidente del Consorzio è Maura Sarno, titolare dell’omonima azienda. Ogni volta che partecipo a kermesse enoiche, mi presento sempre molto volentieri al banco d’assaggio o allo stand di produttori che producono questo singolare vino. Ho avuto la possibilità di approfondire la conoscenza del territorio con Milena Pepe della Tenuta Cavalier Pepe. Il Fiano di Avellino è sempre stato presente nella carta dei vini delle strutture alberghiere, nelle quali ho operato.

Questo articolo è stato pubblicato su Ristorazione & Ospitalità, rivista ed organo ufficiale dell’ AMIRA (Associazione Maitres Italiani Ristoranti Alberghi) nel mese di febbraio 2022.

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