Cantina Orlando Abrigo, ecco i primi vini delle nuove annate a Barbaresco e in Roero
Dopo un lungo affinamento nelle cantine di Cappelletto di Treiso, sono da poco in commercio i vini di due importanti millesimi: il 2019 per il Barbaresco Meruzzano, il Nebbiolo Valmaggiore e il Langhe Bianco Trè Plus e il 2016 per il Barbaresco Riserva Rongalio.
Treiso, 19 ottobre 2022 – Dopo un lungo e meditato riposo nelle cantine della frazione Cappelletto a Treiso, sono pronte per essere commercializzate le nuove annate di alcune delle etichette dei vini della Cantina Orlando Abrigo, realtà famigliare che si trova all’interno della storica denominazione di Barbaresco nelle Langhe. Si tratta dei due Barbaresco provenienti della MGA Meruzzano, del nebbiolo coltivato a Valmaggiore e, infine, del Langhe Bianco Très Plus.
«Non è mai semplice decidere quando, dopo il giusto affinamento in cantina, i nostri vini sono pronti per cominciare a camminare sulle proprie gambe, esprimendo il loro reale potenziale» commenta Giovanni Abrigo, al timone dell’azienda fondata dal padre Orlando. «Siamo molto soddisfatti dei risultati che abbiamo raggiunto con i vini di due millesimi che hanno appena debuttato sul mercato, 2019 e 2016: sono annate differenti, ma entrambe in grado di valorizzare i tratti più autentici delle varietà e dei territori che abbiamo la fortuna di custodire».
Il Barbaresco Docg Meruzzano 2019 – prodotto in 20.000 bottiglie – nasce dalle uve nebbiolo coltivate nell’omonima MGA presente nel comune di Treiso a circa 350 metri di altitudine, su terreni di medio impasto, buona ricchezza di calcaree ed esposizione Sud-Ovest. «L’annata 2019 possiamo certamente definirla tradizionale per il nebbiolo – continua Giovanni Abrigo –. Le abbondanti piogge nel mese di aprile hanno causato un lieve ritardo nella prima fase, ma al tempo stesso hanno dotato le vigne di abbondanti riserve idriche che si sono rivelate poi fondamentali nei periodi più caldi, vale a dire tra la fine di giugno e la prima parte di luglio, creando le condizioni ideali per un rapido sviluppo vegetativo». La vendemmia è iniziata nella seconda parte del mese di ottobre: ha fornito una minor quantità di uva, ma di ottima qualità, dotata di un buon tenore zuccherino e un quadro polifenolico ideale per vini di struttura con un potenziale di invecchiamento molto alto. «Inoltre, il maggior accumulo di antociani ha dato origine a un colore dalle tonalità accese». Le doti di eleganza, con delicate note floreali che si fondono con quelle dei piccoli frutti, tipiche del nebbiolo allevato nel cru di Meruzzano emergono nitide anche in questo millesimo, così come una trama tannica fine, insieme ad un’acidità viva e rinfrescante. Il vino ha riposato in tonneaux da 500 litri per 15 mesi ai quali sono seguiti 6 mesi di affinamento in bottiglia.
Anche il Nebbiolo d’Alba Doc Valmaggiore 2019 – prodotto in 12.000 bottiglie – le cui uve provengono dal noto cru di Vezza d’Alba nel Roero, su terreni sabbiosi ed esposizione Sud-Ovest a 240 metri di altitudine, mostra i tratti più tipici dei vini di questo vero e proprio grand cru roerino, con sfumature floreali e speziate e un sorso sapido e minerale. Il vino matura in botti di rovere di Slavonia da 25 hl per un anno e affina, sempre un anno, in bottiglia prima della commercializzazione. «La vendemmia di nebbiolo in Roero è iniziata nella prima parte del mese di ottobre con parametri classici dando origine a vini che ci consentono di avere ottime aspettative sul fronte dell’invecchiamento».
Sempre dell’annata 2019, è pronto per la commercializzazione anche il Langhe Bianco DOC Très Plus – prodotto in 12.000 bottiglie – , che unisce la struttura e la ricchezza olfattiva dello chardonnay con le note più fresche e minerali della nascetta, varietà autoctona a bacca bianca allevata solo nelle Langhe. «Poniamo sempre una particolare attenzione alla produzione dei nostri vini bianchi, perché pensiamo che anch’essi siano in grado di valorizzare la capacità del nostro terroir di produrre vini di carattere e longevità». Le due uve vengono vinificate separatamente e unite solo nella fase di imbottigliamento: dopo una breve macerazione a freddo, la vinificazione avviene in vasche di acciaio. Lo Chardonnay matura per un anno in barrique sui propri lieviti, mentre la Nascetta, sempre per lo stesso periodo, continua a riposare in acciaio, senza mai essere travasata. Dopo il blend, il vino affina per 8 mesi in bottiglia prima della commercializzazione. «Il Très Plus 2019 è un bianco di ottima struttura, molto articolato sul piano espressivo, con note di frutta tropicale e miele che si fondono con quelle più agrumate e minerali».
Infine è tempo anche per un altro grande nebbiolo prodotto dalla Cantina Abrigo, il Barbaresco Docg Riserva Rongalio 2016 – prodotto in 8.500 bottiglie – , che nasce dall’omonima vigna presente all’interno della MGA Meruzzano, ma che viene vinificata separatamente dal 2011 e venduto solo nelle annate migliori. «Un’eccellente struttura, un ottimo equilibrio: pensiamo che la 2016 sia davvero una grandissima annata, dalla quale ci aspettiamo grandi soddisfazioni e la capacità di sfidare il tempo come i più importanti Barbaresco» commenta sempre Giovanni Abrigo. Dopo un inverno e un inizio di primavera caratterizzati da cospicue precipitazioni e temperatura rigide, le vigne di nebbiolo hanno beneficiato di un’estate che non ha mai registrato picchi di caldo eccessivi e siccitosi, producendo uve di ottimo equilibro e tenore zuccherino. Il Rongalio, dopo una macerazione delle uve per 2/3 per circa 25 giorni e per 1/3 che si protrae fino a quasi 45 giorni, matura per due anni in botti di rovere di Slavonia della capacità di 25 Hl e si affina per 12 mesi in bottiglia. La sua intensità olfattiva è molto incisiva e ricca di sfumature, regala note di piccoli frutti maturi, insieme a tocchi floreali, minerali e balsamici. Al palato ha struttura e densità, con tannini di grana elegante e che sorreggeranno il vino per molto tempo.
«Sia il Barbaresco Montersino 2019 che il Barbaresco CN_CENTOUNDICI 2020 usciranno invece il prossimo anno – conclude Giovanni Abrigo –. La filosofia che continuiamo a portare avanti con convinzione è quella di commercializzare i vini solo quando hanno raggiunto un grado di maturità e piacevolezza che rispettino gli elevati standard che ci siamo dati. È una questione di rispetto nei confronti del nostro lavoro e, soprattutto, dei nostri clienti».
Fonte: Ufficio stampa Orlando Abrigo c/o fruitecom srl
Fonte: Valentina Albi – Silvia Roncaglia
E: valentina.albi@fruitecom.it – silvia.roncaglia@fruitecom.it
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